Il Giappome e la vertigine…uno dei concetti che meglio può rappresentare questo Paese. La vertigine di chi sale in cima al monte Fuji o ai grattacieli della capitale, la vertigine di chi è immerso nel dedalo di palazzi, strade e umanità delle caotiche città, la vertigine che assale chi, abbandonato il chiasso metropolitano, è avvolto improvvisamente nel silenzio antico di templi e villaggi senza tempo. Dietro a bellezze naturali e artistiche senza pari, il Giappone nasconde industrializzazione, tecnologia futuristica, emulazione del modello occidentale che si trovano a convivere in un’unica armonia di contrasti con tradizioni antichissime e ancora estremamente rispettate e praticate.
Aprendo qualsiasi guida dedicata al Giappone, non troveremo mai altro che queste parole, una sorta di apologia delle contraddizioni che lo caratterizzano, ma non sono affatto banalità, bastano 12 ore incollati ad un seggiolino di aereo per accorgersi di come quella terra e quel popolo possano stupire. All’interno delle stesse realtà cittadine si possono notare incredibili contrasti, come un piccolo tempio shintō accanto ad un centro commerciale di quindici piani, o al di fuori di esse, lasciati i grovigli urbani di case in cemento, si incontrano solo risaie e case di tetti in paglia. C’è Tokyo, rappresentazione in sé di tutto il Giappone: grattacieli e baracche, donne in carriera e geishe, palazzi di vetro e acciaio, giardini e boschi silenziosi.
C’è Kyōto, la capitale storica, quella dove l’imperatore viveva in un mondo ovattato fatto di una corte ricca ed elegante, dove Genji, il principe splendente, protagonista del classico dei classici, viveva le sue travolgenti avventure d’amore, in una cornice di bianchi fiori di ciliegio e rosse foglie di acero. Qui non ci sono grattacieli, non c’è il caos di cui è impregnata la sua vicina Ōsaka, ma storia e modernità si scontrano e convivono in ogni parte della città, tra un bellissimo palazzo imperiale e una futuristica stazione ferroviaria. C’è Nara, la prima capitale, che se non fosse per i turisti sembrerebbe non essere ancora uscita dal passato, con i suoi templi e santuari che custodiscono splendidi tesori. Ci sono meraviglie naturali e artistiche sparse in tutto il paese, tradizioni antiche, miti e leggende che muovono i sottili e ingarbugliati fili dell’attuale società giapponese, ma anche le modernissime e tecnologiche metropoli, simbolo del materialismo “imposto” (e comunque accolto) dall’Occidente.
Così sono anche i Giapponesi, popolo in apparenza estremamente simile a noi per abbigliamento e contesti di vita, ma allo stesso tempo tanto distante per tradizioni e pensiero e forse per questo troppo spesso oggetto di stereotipi. Il visitatore che decide di intraprendere il lungo viaggio verso questo arcipelago non rimarrà deluso dall’accoglienza e dalla cortesia di questo popolo rispettoso e curioso verso i gaijin (gli stranieri), dall’ospitalità nelle bellissime locande tradizionali (ryōkan), dall’esperienza di un ofurō (bagno di vapore), dalla speciale e unica cucina giapponese, dalle emozioni legate ai riti e alle cerimonie cui è possibile assistere, dalla conoscenza di religioni e filosofie tanto affascinanti.
Il Giappone non deluderà chi va alla ricerca di tecnologie e strumenti all’avanguardia ma nemmeno per la sicurezza e l’efficienza di servizi e trasporti, comodi e puntuali, che lasceranno a bocca aperta chiunque è abituato a viaggiare in Italia. Può darsi che questi e molti altri aspetti siano sufficienti per convincersi a prendere l’aereo e partire, oppure c’è chi ha già il Giappone in mente da tanto per curiosità o passione. Tuttavia tanti pensano che intraprendere un viaggio in Oriente significhi andare alla ricerca del selvaggio e del mistico che possono essere propri di paesi quali la Cina e l’India, mentre il Giappone viene “snobbato” a causa dell’idea che tutti gli appiccicano addosso di essere troppo simile all’Occidente, e quindi poco misterioso e poco emozionante. Chi è alla ricerca di emozioni, non resterà comunque impassibile passeggiando per Gion, l’antico quartiere delle geisha di Kyōto, andando a vedere uno spettacolo kabuki, passeggiando per le vecchie case in legno, partecipando ai bellissimi mercatini nei cortili dei templi e mangiando patate dolci. Sono mille i motivi per visitare il Giappone, per fermarsi poco tempo o rimanere più a lungo e non farsi sfuggire niente, c’è sempre qualcosa da scoprire…il consiglio è quello di partire!!
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